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Il nome deriva dalla Galerie des Illustres presente su una delle facciate. Si tratta di una fila di 6 oculi (nicchie circolari circondate da mattonelle) con all'interno i busti scolpiti di uomini famosi della regione: Olivier de Clisson, Condé, Duquesne, Jean Bart, Bayard e Duguesclin. Vigne vecchie di 80 anni. Viticoltura sostenibile e vinificazione tradizionale. Invecchiamento sulle fecce.
SKU | BOLMUSILL |
Produttore | Château de l'Oiselinière |
Nazione | Francia |
Regione | Pays de la Loire |
Zona di produzione | comune di Gorges |
Gradazione alcolica | 12% |
Temperatura di servizio | 12/14 ° C |
Affinamento | In acciaio sur lie |
Annata | 2014 |
Vitigni | Melon De Bourgogne 100% |
Alla vista appare di colore oro con riflessi brillanti e verdognoli. Al naso offre profumi generosi, equilibrati, di fiori di biancospino, rosa selvatica, fiori di tiglio, tè verde, albicocca, agrumi, pesca, liquirizia e resina su uno sfondo minerale. Al palato si percepiscono sentori floreali ben equilibrati, abbondanti, untuosi, ove predomina il biancospino con sfumature di fiori di tiglio, sentori di tè verde nonché di albicocca su tannini freschi, rotondi e minerali. Buona corposità e intensità con una lunga persistenza.
ABBINAMENTO: ideale con pesce e crostacei, in particolare aragosta, ma anche pesce con panna, carne bianca in particolare pollame. Ottimo anche con i piatti della cucina asiatica.
L’Oiselinière à Gorges, sulle rive del fiume Sevre Nantaise, in origine era una vecchia casa di caccia dei signori di Clisson. La sua costruzione risale al Medioevo, secondo i primi atti notarili datati 1335. Era infatti la residenza preferita di Olivier V de Clisson, il quale allevava qui i suoi uccelli da caccia, ed è probabilmente questo fatto che ha dato origine al nome della tenuta.
La proprietà ha avuto una costante evoluzione nei secoli, ma è solo nell'800 che l'Oiselinière assume il suo aspetto attuale. Dal 2006 il proprietario è Georges Verdier.
Da alcuni manoscritti si ha notizia anche della presenza di alcuni vigneti fin dal 1300, in particolare in una pergamena del 1635 si trova la prima menzione di una vigna di uva Muscadet nella regione: si legge infatti che il proprietario del tempo chiese ai suoi agricoltori di piantare la parcella chiamata "les grands Gats" con tali viti.
L'altopiano sul quale sorge la proprietà è costituito da una roccia madre chiamata gabbro che, a differenza del basalto, ha subito un lento raffreddamento permettendone la cristallizzazione. Pertanto la sua struttura granulosa verde/nera e molto densa viene chiamata "plutonica" ed è ottimale per la crescita delle viti di Melon De Bourgogne, chiamato localmente Muscadet, sembrerebbe a causa dei suoi sentori “muschiati”.
Il terroir eccezionale, l'ottima esposizione solare e la costante ventilazione delle viti danno così origine a vini particolarmente aromatici e fini.
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